IL DIARIO DELLE CONSAPEVOLEZZE
- Maria Vittoria De Girolamo
- 4 giorni fa
- Tempo di lettura: 4 min
Cari lettori e care lettrici,
benvenuti al mio nuovo articolo di Aprile che si apre con una citazione di Nancy Levin:
“Quando ti apri alle emozioni, la vita ti sorprende sempre”.
Eh sì, è inutile negarlo, le emozioni sono vita e ci aiutano a vivere meglio!
Ed è proprio in virtù di questo, che il tema centrale di questo articolo tratta il tema della scrittura creativa come strumento di consapevolezza, attraverso il “Diario delle Consapevolezze”, ovvero il ritornare a scrivere e ad annotare quelle che sono le nostre emozioni, i nostri vissuti, le nostre esperienze nero su bianco, dando vita ad un nostro diario.
Quanti di voi tengono un Diario?
Quanti di voi ancora scrivono su carta e penna?
Nell’era della digitalizzazione, questa abitudine si è persa, eppure io ricordo ancora i miei diari con il lucchetto di Holly Hobbies, che hanno accompagnato la mia adolescenza, per non parlare poi del diario delle medie e delle superiori, una vera e propria raccolta personale "off limits", non solo di “compiti”, ma anche di foto dei cantanti preferiti, ritagliati dai giornaletti dell’epoca (Cioè era la rivista più gettonata tra le ragazze), annotando pensieri, primi batticuori e tanto altro ancora!
Perché quindi non ritornare a riscrivere un diario?
L’ abitudine di tenere un diario, non è solo un esercizio di scrittura, ma è uno strumento efficace per ridurre lo stress, migliorare la consapevolezza di sé e favorire la stabilità emotiva. Molti studi confermano che scrivere regolarmente ci aiuta a dare ordine ai pensieri, a gestire meglio le emozioni e a sviluppare una maggiore resilienza. Non è necessario scrivere un “trattato”! Bastano infatti pochi minuti, in qualsiasi momento della giornata, in cui ci sentiamo maggiormente ispirati, per scrivere il nostro pensiero, stato d’animo, o emozione, per aiutarci a stare meglio, per connetterci con noi stessi e per scaricare le tensioni.
I benefici della scrittura e dello scrivere un diario sono sia emotivi che pratici e si possono riassumere in cinque punti:
Esprimere le proprie emozioni: Scrivere aiuta a elaborare sentimenti e pensieri. Mettere nero su bianco le emozioni consente di comprenderle meglio e allevia lo stress e l'ansia.
Coltivare la consapevolezza: Un diario è uno strumento per riflettere su ciò che accade nella vita quotidiana. Aiuta a individuare modelli di comportamento o pensieri ricorrenti.
Stimolare la creatività: Quando metti in parole idee e esperienze, potresti scoprire un lato creativo inaspettato o ispirarti per nuovi progetti.
Documentare ricordi: È come avere una macchina del tempo personale! Leggere vecchi diari ti permette di rivivere momenti, imparare dagli errori e apprezzare i progressi fatti.
Raggiungere obiettivi: Scrivere gli obiettivi o desideri aiuta a focalizzare ciò che si vuole ottenere e a monitorare i progressi graduali.
Come scrivere un diario?
Io personalmente, vado molto “a getto”, seguendo un mio flusso emotivo ascoltando la mia creatività, seguendo quindi la scrittura libera, ovvero lo scrivere tutto ciò che mi pasa per la mente; questo è lo stile che prediligo, in quando, andando a “getto”, sono libera di dar sfogo alle mie emozioni, senza censurami.
Lo stile narrativo, invece, è quello che si basa sul raccontare storie, descrivendo persone che hanno attraversato la nostra vita, sviluppando quindi l’immaginazione e calandosi nel racconto/storia della nostra vita.
Altri stili, ad esempio utilizzano le parole chiave, come il brainstorming, per generare collegamenti e nuovi, spunti, oppure lo scrivere in versi, creando poesie dove ritmo e rima esprimono una emozione o più emozioni particolari.
Infine se desiderate essere più schematici, vi è la scrittura strutturata, che utilizza il metodo delle 5 W ( (Chi, Cosa, Quando, Dove, Perché).
Come e quando utilizzare il Diario delle Consapevolezze?
Non ci sono né limiti né barriere, utilizzatelo ogni volta che volete e senza limiti di tempo!
In ambito sanitario, ad esempio, la scrittura è una vera e propria terapia.
Nei contesti di cura, infatti, la Medicina Narrativa, accompagna i vissuti dei pazienti affetti da patologie croniche ed oncologiche, nell’esprime per iscritto le loro emozioni e stati d’animo.
La nascita della Medicina Narrativa, lo si deve alla Prof.ssa Rita Charon, della Columbia University di New York, che nel 2000 ha inaugurato il primo corso di Medicina Narrativa, con l'intento di stabilire un collegamento tra la pratica medica, che adotta protocolli standard per i pazienti, e l'esperienza unica di ciascun malato. La Medicina Narrativa può essere vista quindi come una forma terapeutica efficace che favorisce il benessere del paziente, il quale, se ascoltato e compreso, sperimenta sollievo e miglioramento.
Il medico, e l'equipe assistenziale sua volta, può sviluppare una connessione più profonda con la malattia, il dolore e la morte e, al contempo, può potenziare le sue possibilità comunicative ed empatiche con il paziente e con i care giver.
Se sei un paziente o un care giver e vuoi conoscere meglio come utilizzare la scrittura nel tuo percorso di cura utilizzando il Diario delle Consapevolezza per ritrovare il tuo benessere emotivo con l'approccio della Medicina Narrativa, contattami per una call gratuita di conoscenza.
Quindi scriviamo, scriviamo e… scriviamo, che ci fa solo che Bene!
Grazie per l’attenzione ed appuntamento al mio prossimo articolo!
All rights reserved, 08/04/2025

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