Care Lettrici e cari Lettori, eccomi arrivata al nuovo articolo dal mio blog che per il mese di Marzo si apre con una riflessione tra la sinergia che intercorre tra il coaching e le emozioni.
Cosa sappiamo delle emozioni?
Qual' è il legame tra le emozioni ed il coaching?
Mi sono posta queste domande in seguito ad una conversazione ed uno scambio di riflessioni avuto con un mio amico e collega coach in seguito ad una domanda “Come stai?”, frase di circostanza che usiamo spesso per interfacciarsi con gli altri interlocutori, colleghi, amici e/o famigliari. In realtà, a parer mio, dovremmo abituarci a modificare questa domanda in “Come ti senti?” e questo per dare rilevanza all’aspetto emotivo che influenza, e non poco, i nostri stati d’animo interiori ed anche il modo di sentirsi, più o meno.
Ricerche e studi neuroscientifici evidenziano che le emozioni si localizzano e si esprimono in alcune parti del nostro corpo; basti pensare alla paura, il cui organo bersaglio è l’addome, con un aumento anche della frequenza cardiaca e della sudorazione, oppure alla vergogna, che compare con un rossore incontrollabile che si localizza sul viso e sulle guance, accompagnato anch’esso da sudorazione e tachicardia.
Il termine “emozione” deriva dal latino “Emovere” che significa “scuotere, smuovere”. Un'emozione è un'impressione viva, un turbamento di uno stato emotivo di quiete ed equilibrio.
La classificazione delle emozioni primarie ed universali lo si deve agli studi di Paul Ekman, autore alla fine degli anni ’50 della “Teoria neuro culturale delle Emozioni”, secondo la quale le espressioni facciali sono riconducibili ad emozioni esperite in determinate situazioni e che sono universalmente comuni a tutti i popoli della Terra, indistintamente se siamo nati nelle Americhe o in Europa. Paul Ekman, infatti, dimostrò la sua Teoria recandosi in Nuova Guinea e studiando le espressioni facciali della popolazione indigena dei Fore; ritornato in madre patria, confrontò le stesse espressioni analizzate nella popolazione indigena con quelle della popolazione civilizzata, ritrovandole identiche. Questo gli permise di classificarle nelle sei emozioni primarie che conosciamo:
• Rabbia;
• Paura;
• Tristezza;
• Sorpresa;
• Disgusto
• Gioia
Cosa ci comunicano le emozioni primarie?
Il saper comprendere le emozioni, riconoscerle e soprattutto nominarle, ci permette in primis di ascoltare come ci sentiamo; ad esempio la paura ci comunica una possibile minaccia, la tristezza la perdita di qualcosa per noi importante, la sorpresa un qualcosa che sta accadendo e che ci coglie alla sprovvista, la rabbia una strada bloccata, un invasione nel nostro territorio interiore ed un bisogno emotivo inespresso che cova in silenzio fino ad esplodere come un vulcano in eruttazione.
Quindi cambiare il senso della domanda “Come stai” in “Come ti senti in questo momento” o “Come ti fa sentire questa cosa” durante una sessione di coaching pone l’attenzione del coach verso il cliente sull’ascolto attivo ed empatico. Nelle Competenze ICF l’aspetto delle emozioni è descritto alla competenza 6 “Ascolta attivamente”, dove al punto 4 troviamo “Osserva, riconosce ed esplora le emozioni, i cambiamenti di energia, i segnali non verbali o altri comportamenti del cliente” ed al punto 6 “Nota le dinamiche dei comportamenti e delle emozioni del cliente nel corso delle sessioni per riconoscere temi generali e pattern”.
Sovente, durante le mie sessioni di coaching, sia individuali che di gruppo che tengo a pazienti e care giver, le emozioni primarie maggiormente emerse sono state tristezza, rabbia, paura, sorpresa e disgusto; nell'affrontarle, abbiamo messo in campo l'ascolto attivo, la condivisione, l'empatia e la consapevolezza e in particolar modo la pratica della Mindfulness ci ha permesso di gestire il carico emotivo con più forza e resilienza.
Se sei un paziente o un care giver e vuoi esplorare come le emozioni influenzano le tue decisioni e comportamenti e come il coaching può aiutarti a gestirle al meglio, per migliorare le tue relazioni personali e lavorative, prenota subito una call gratuita di conoscenza al link oppure inviami un messaggio WhatsApp.

Grazie per l’attenzione ed appuntamento al prossimo articolo.
Ti aspetto!
All rights reserved, 10/03/2025
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